Francesco Sollazzo Intervento pubblico alla città metafisica di Tresigallo (FE)
Il progetto è una riflessione sul concetto di mistero e di luogo al di là dello spazio e del tempo; temi riconducibili al filone metafisico e dechirichiano che ha influenzato gran parte dell’arte contemporanea. Si tratta dunque di una rielaborazione di sensazioni e suggestioni che avvolgono i visitatori quando vedono per la prima volta la cittadina di Tresigallo.
L’intervento consiste nell’affissione di alcune bandiere nel contesto urbano, realizzate negli anni da Francesco Sollazzo, in modo tale da rendere fruibile l’opera da più punti di vista, tra cui la strada.
La modalità estetica di lavoro proposta dall’artista è sempre la stessa, e attinge da luoghi utopici, inventati e fittizi, riprendendo simbologie arcaiche, preistoriche e – molto spesso – false. I simboli posti su di esse – sempre di color giallo – provengono da incisioni che narrano il contatto fra il visibile e l’invisibile: il mondo nostro e quello alieno, ripescando così racconti mitologici e pseudoarcheologici che spesso non vengono considerati degni di attenzione dalla cultura “alta”. In questo modo, ciò che l’artista considera e rappresenta sono tutte le teorie non accettate dalla comunità scientifica ‘tradizionale’, ragionando inoltre sull’origine del Cosmo, da sempre oggetto di mistero e di speculazioni di qualsiasi tipologia.
L’installazione è una raccolta di bandiere che sposta l’attenzione su luoghi non dichiarati o non esistenti, fuori dallo spazio e dal tempo, e quindi ‘ideali’.
Il progetto è quindi frutto delle suggestioni che più hanno affascinato l’artista dopo lo studio della Città di Tresigallo: il congelamento del tempo e la conseguente atemporalità che caratterizza la città metafisica e la progettazione urbanistica ‘iniziatica-utopica’ ideata da Rossoni.
Francesco Sollazzo è un artista nato nel 1987 a Melzo (Milano) vive e lavora a Torino. L’opera d’arte come dispositivo mitico, la memoria, l’amore, i legami, la ripresa e riattivazione de riti e costumi popolari, l’appropriazione e riproduzione di materiale preesistente in dialogo con la storia dell’arte ed i suoi fantasmi, sono le tematiche alla base della ricerca dell’artista. Un’eterogeneità di medium (video, audio, fotografia, testo, azioni, libri, oggetti, collezioni) e approcci progettuali tesi verso un concettualismo romantico.
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