Abbiamo invitato un po’ di artisti nello spazio pt.II – La curatela militante

artisti in mostra: Grazia Amelia Bellitta, Silvia Capuzzo, Guerrilla Spam, Francesco Pacelli, Domenico Ruccia, Marco Sgarbossa, Sintetico, Mauro Valsecchi, Matteo Vettorello, Michela Zanini a cura di: Marta

a cura di: M. Acciaro, Giuseppe Arnesano, Elena Castiglia, Francesca Disconzi, Federica Fiumelli, Matteo Gari, Federico Palumbo, Eleonora Savorelli, Virginia Valle, Francesca Vitale

A un anno esatto di distanza da “Abbiamo invitato un po’ di artisti nello Spazio, prima collettiva e mostra di Osservatorio Futura negli spazi di via Carena 20, inaugura “Abbiamo invitato un po’ di artisti nello Spazio pt.II, la curatela militante”. 

Da intendersi come vero e proprio progetto di ricerca, il focus è per questa seconda edizione sulla metodologia curatoriale e la relazione che si instaura tra artista e curatore. L’invito, da parte del board di Osservatorio Futura ad altri curatori, a selezionare un artista senza il filtro di una tematica preliminare, apre la strada ad un progetto imprevedibile, oggetto di molteplici interpretazioni. La casualità, insieme al dialogo, sono elementi fondamentali e imprescindibili. 

La mostra collettiva diventa così pretesto e schermo capace di inserirsi all’interno di infinite possibilità espositive e progettuali. 

Testo a cura di Giacinto di Pietrantonio:

Osservo che Il Curatore Militante è un titolo programmatico che si inserisce in una tradizione  andatasi sempre più affermando negli ultimi cinquant’anni, almeno da quando Harald Szeemann  padre, ma oramai anche nonno, dei curatori si propose nel mondo dell’arte come figura militante e compagno di strada degli artisti. 

Osservo che da allora la maggior parte dei curatori sono dei fiancheggiatori degli artisti, in questo caso nel numero di dieci, fra i due responsabili dello spazio, Francesca Disconzi e Federico Palumbo,  anch’essi tra i dieci della mostra, che hanno chiamato a raccolta sette altri tra curatrici e curatori: Marta M. Acciaro, Giuseppe Amedeo Arnesano, Elena Castiglia, Federica Fiumelli, Eleonora Savorelli e Matteo Gari,Virginia Valle e Francesca Vitale, questi ultimi sempre del team di Osservatorio Futura.

Osservo che tutti insieme hanno elaborato un’esposizione, invitando a loro volta altrettanti tra artisti singoli e/o collettivi, venendo a disegnare una mostra in cui si mostrano opere che impiegano vari  materiali e tecniche, dal disegno alla pittura, dall’installazione al video, dalla scultura alla  performance e altro. 

Osservo che le loro opere veicolano significati e riferimenti anch’essi differenti, dall’arte per l’arte,  all’arte e scienza, filosofia, antropologia e altro. 

Osservo il progetto di una mostra multicuratoriale per un’arte multidisiplinare con gli artisti e/o collettivi: Silvia Capuzzo, Grazia Amelia Bellitta, Matteo Vettorello, Guerrilla Spam, Domenico Ruccia,  SINTETICO, Mauro Valsecchi, Michela Zanini, Francesco Pacelli, Marco Sgarbossa.

Osservo che l’intenzione di Osservatorio Futura è quella di sottolineare che oggi siamo di fronte alla presenza sempre più forte di curatori militanti al contrario del passato in cui a militare erano i critici. Difatti questa ultima definizione era stata fortemente promossa da Achille Bonito Oliva che nei giorni in cui inaugura questa mostra ne ha ancora una che celebra il suo lavoro presso il Castello Di Rivoli. Lo stesso Museo che nel 2019 ne dedicava una ad Harald Szeemann. Mostre che  parlavano e parlano dei due non come lavoro critico, ma evidenziandone soprattutto il loro aspetto curatoriale. Osservo il segno dei tempi, e che anche chi ha svolto un lavoro – soprattutto in un tempo in cui la critica d’arte era molto importante – oggi ne viene sottolineato maggiormente come lavoro curatoriale. 

Osservo che oggi il lavoro del curatore è molto più presente e ha molta più visibilità. Osservo che a partire dalla fine degli anni ottanta sono nate scuole, residenze e quant’altro per la formazione del curatore dato che il sistema dell’arte si è enormemente allargato ed è proprio per  questo che nel 2003, quale Direttore della GAMeC di Bergamo, diedi vita al premio per giovani  curatori Lorenzo Bonaldi per l’Arte, ora giunta all’XI edizione, anch’essa segno dell’attualità e che evidenzia la figura del curatore che continua attivamente a militare fiancheggiando gli artisti. E pur se il 

curatore è diventato protagonista, esso non sarebbe necessario senza gli artisti e l’arte che essi creano. 

Osservo che questa mostra da Osservatorio Futura può servire sicuramente ad alimentare il dibattito sull’arte e, dato la quantità di artisti e curatori, avrebbe bisogno di una serie di incontri in cui artisti e curatori militanti – presenti e non – si confrontino anche in un esercizio di critica militante.  

Con Osservanza  

Giacinto Di Pietrantonio